La scienza dietro NeurOptimal® per il disturbo di Parkinson

Il disturbo di Parkinson è una complessa malattia neurodegenerativa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. È caratterizzato da una serie di sintomi, tra cui tremori, rigidità, bradicinesia (lentezza dei movimenti) e instabilità posturale. Nel Parkinson si verifica una riduzione della dopamina, un neurotrasmettitore prodotto principalmente nella regione della substantia nigra del cervello e responsabile della trasmissione di segnali che controllano il movimento. Quando queste cellule si deteriorano e i livelli di dopamina diminuiscono, i percorsi di comunicazione del cervello vengono interrotti, portando ai sintomi motori e cognitivi comunemente associati alla malattia.

Sebbene non ci sia una cura, esistono vari approcci riabilitativi e farmacologici volti a gestirne i sintomi e a migliorare la qualità della vita delle persone colpite. Un approccio innovativo che ha attirato l’attenzione negli ultimi anni è l’allenamento cerebrale con neurofeedback, in particolare con un sistema chiamato NeurOptimal®.Il neurofeedback è una tecnica non invasiva di allenamento cerebrale che mira a migliorare la sua funzione fornendo feedback in tempo reale sull’attività delle onde cerebrali. Funziona secondo il principio della neuroplasticità, la capacità del cervello di riorganizzarsi formando nuove connessioni neurali.

Questo sistema fornisce al cervello informazioni sulla propria attività in tempo reale, consentendogli di apportare le proprie modifiche. Il sistema monitora l’attività cerebrale e fornisce feedback momento per momento sotto forma di segnali uditivi. Quando viene rilevata una modifica, il sistema invia una breve interruzione nella musica o nel suono riprodotto. Questo sottile segnale avvisa il cervello dei propri schemi, incoraggiandolo ad autoregolarsi e a ottimizzare la sua funzione. Nel tempo, questo processo può aiutare il cervello a diventare più stabile e adattabile.

NeurOptimal®, è ancora un’area di ricerca relativamente nuova nel contesto della malattia di Parkinson ma alcuni studi e prove aneddotiche ne suggeriscono i potenziali benefici. Promuovendo l’autoregolazione, infatti, NeurOptimal® può offrire i seguenti vantaggi:

  1. Miglioramento dei sintomi motori: il neurofeedback potrebbe aiutare a ridurre tremori, rigidità e bradicinesia, migliorando così la funzione motoria complessiva.
  2. Miglioramento dell’umore: alcuni individui affetti da Parkinson sperimentano disturbi dell’umore, come depressione e ansia. Il neurofeedback può contribuire a migliorare il benessere emotivo.
  3. Qualità della vita: i miglioramenti nelle capacità motorie e nella salute emotiva possono avere un impatto significativo sulla qualità complessiva della vita delle persone con Parkinson.
  4. Complemento farmacologico: il neurofeedback può essere utilizzato in combinazione con i farmaci comunemente prescritti per la malattia di Parkinson insieme ad altri trattamenti riabilitativi, potenziandone l’efficacia.
  5. Non invasività: NeurOptimal® è un sistema non invasivo e sicuro.

La scienza alla base del neurofeedback, in particolare di NeurOptimal®, offre una strada promettente per le persone affette da malattia di Parkinson. Incoraggiando l’autoregolamentazione, questo approccio non invasivo può integrare i trattamenti tradizionali e migliorare la qualità della vita di coloro che vivono con questa difficile condizione.

Presso lo Studio Mind Lab® di Martinsicuro (TE) troverete psicoterapeuti e medici formati nell’applicazione di queste nuove tecnologie che possono essere integrate in protocolli personalizzati costruiti ad hoc insieme alla Psicoterapia Cognitivo Comportamentale, alla terapia EMDR e alla Flash Technique.


BIBLIOGRAFIA

Amabili M., Di Domenico A. (2025). Il Dynamical Neurofeedback® NeurOptimal®. Potenzialità applicative per le professioni sanitarie e non sanitarie

Bucks R.S., Cruise K.E., Skinner T.C., Loftus A.M., Barker R.A. & Thomas M.G. (2010). Coping processes and health-related quality of life in Parkinson’s disease. International Journal of Geriatric Psychiatry, 1-9.

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