Chi è e cosa fa il Terapista ABA per l’Autismo?

Il terapista (o operatore) ABA è una figura professionale che si occupa della pianificazione di programmi educativi e riabilitativi per bambini e adolescenti con Disturbo dello Spettro Autistico con l’obiettivo di incrementare le loro abilità cognitive, sociali e comunicative, ridurre i comportamenti disfunzionali e socialmente non utili (come ad esempio l’autostimolazione) e rendere il soggetto autistico il meno possibile diverso dagli altri. Nonostante oggi in Italia la figura del terapista ABA non sia ancora legalmente riconosciuta, è necessario sottolineare l’importanza di un’adeguata formazione che permetta di acquisire una profonda conoscenza teorica del disturbo e delle strategie terapeutiche necessarie per favorire l’apprendimento dell’individuo.In particolare, è assolutamente preferibile aver conseguito una laurea in psicologia e aver acquisito diverse nozioni specifiche sui Disturbi dello Spettro Autistico. Inoltre, è opportuno chiarire che il terapista ABA non lavora singolarmente ma opera all’interno di un’equipe costituita da diverse figure professionali che lavorano in sinergia.

Tra queste figure ricopre un ruolo di rilievo il supervisore ABA, una figura professionale con una specifica formazione nell’ambito dell’analisi del comportamento.

Il suo compito sarà quello di:

  • Raccogliere tutti i dati necessari per poter elaborare un progetto di intervento personalizzato basato sui punti di forza e di debolezza del singolo individuo, considerando l’osservazione sistematica dei comportamenti del bambino in diversi contesti di vita.
  • Formulare il progetto e comunicarlo alla famiglia la cui collaborazione è fondamentale perché gli interventi siano davvero efficaci.
  • Stimolare i genitori ad incrementare le proprie conoscenze riguardo gli interventi ABA e offrire loro la possibilità di seguire programmi di formazione.
  • Monitorare l’andamento del progetto.
  • Formare e coordinare il team di intervento (costituito per lo più da terapisti ABA ma anche da altre figure di riferimento per il bambino).

Cosa si intende e in cosa consiste la terapia ABA?

L’acronimo ABA (“Applied Behavioral Analysis”) sta per “Analisi Applicata del Comportamento” e fa riferimento all’applicazione sistematica dei principi individuati all’interno del “Comportamentismo”, una corrente teorica della psicologia che si occupa dello studio del comportamento direttamente osservabile di persone e animali, attraverso procedure oggettive e sperimentali, trascurando al contrario i processi mentali, non direttamente osservabili.

Oggi l’ABA è considerato il metodo di intervento elettivo per i disturbi dello spettro autistico e la sua efficacia varierà in funzione di diversi fattori come le abilità pregresse del bambino (cognitive e linguistiche), la precocità dell’intervento educativo;, l’intensità dell’intervento (numero e durata delle sessioni di lavoro) e il grado di collaborazione della famiglia e della scuola. La terapia ABA si basa sull’applicazione di diversi concetti chiave propri del comportamentismo come il rinforzo, la generalizzazione e l’estinzione.


IL RINFORZO

Viene definito “rinforzo” qualsiasi stimolo in grado di aumentare la frequenza di un determinato comportamento e la probabilità che esso venga nuovamente messo in atto in futuro. Parliamo di rinforzo positivo quando viene premiato un comportamento (es. con un regalo) mentre di rinforzo negativo quando viene eliminato uno stimolo spiacevole (es. una scossa). Tuttavia, per favorire l’apprendimento dei soggetti autistici vengono utilizzati principalmente rinforzi positivi che possono essere primari (es. cibo o giocattoli) o secondari (es. lodi verbali).

Affinché un rinforzo sia efficace è importante che esso sia contingente, cioè che venga fornito subito dopo la messa in atto di un comportamento positivo che deve essere mantenuto nel tempo.

Ad esempio, se un bambino è riuscito a prestare attenzione per molto tempo su un compito, ha svolto un esercizio correttamente o ha scritto in modo ordinato, potremmo premiarlo (es. con una pausa, un gioco) affinchè il bambino capirà che è stato il suo buon comportamento a produrre quella conseguenza e sarà più probabile che in futuro si comporti altrettanto bene.


LA GENERALIZZAZIONE

La generalizzazione è necessaria per poter trasferire quanto appreso in un determinato contesto (es. a casa) anche in contesti diversi (es. a scuola, al supermercato ecc.). Immaginiamo un bambino che deve imparare a fare la spesa. Potremmo in questo caso utilizzare la casa come una sorta di “laboratorio”, programmando delle simulazioni che ripropongono ciò che accade al supermercato. Innanzitutto il bambino deve capire cosa comprare. Dunque, potremmo predisporre una lista, affidando al bambino il compito di spuntare tutti i prodotti assenti nel proprio frigorifero.

Successivamente il bambino dovrà acquistare quei prodotti al supermercato.

Per farlo dovrà prima capire dove poterli trovare (in quale reparto o quale scaffale) e a chi poter chiedere in caso di necessità. Anche in questo caso potrebbero essere utili delle simulazioni a casa, in cui un genitore svolgerà il ruolo del commesso e il bambino del cliente, aiutando il bambino a capire innanzitutto come riconoscere la figura del commesso e poi quali domande porgli per avere informazioni.

L’apprendimento andrà successivamente generalizzato.


L’ESTINZIONE

Il concetto di estinzione fa riferimento a tutti quei comportamenti precedentemente appresi che nel tempo vengono dimenticati. Nel caso dell’autismo può rappresentare un obiettivo importante qualora volessimo far cessare dei comportamenti disfunzionali e socialmente inutili, come quelli menzionati all’inizio dell’articolo.


ALTRI CONCETTI CHIAVE

La terapia ABA si basa anche sul’uso di procedure specifiche, come il promting, il fading, lo shaping e il chaining.

  • Il “prompting” consiste nella presentazione di un indizio o aiuto al bambino (es. la lettera iniziale di una parola che deve ricordare) in modo da ottenere la risposta desiderata o un comportamento che altrimenti non verrebbe messo in atto, in quanto non ancora completamente appreso.
  • Il “fading” è l’atto successivo al prompting e consiste nel ridurre gradualmente, fino ad eliminare del tutto, gli aiuti utilizzati al fine di favorire l’autonomia del bambino.
  • Lo “shaping” prevede il rinforzo sistematico di risposte che sono approssimazioni successive sempre più vicine al comportamento finale desiderato.
  • Il “chaining” è una procedura che consiste nel suddividere un compito o una lunga sequenza di azioni in singoli comportamenti, in modo da facilitarne l’apprendimento. Perché sia efficace, è fondamentale che prima di passare all’acquisizione del comportamento successivo, quello precedente sia stato effettivamente immagazzinato.

Possiamo notare quindi come le tecniche utilizzate all’interno della Terapia ABA siano numerose e complesse e, per evitare che esse vengano utilizzate in maniera sbagliata, con effetti opposti a quelli desiderati, occorre aver chiari innanzitutto i concetti che ne sono alla base, per poi capire come poter utilizzare tali tecniche in modo funzionale.

Presso il nostro studio, grazie ad un personale altamente specializzato composto da psicologi e psicoterapeuti di larga esperienza in tale ambito, è possibile usufruire di terapisti ABA affinché i bambini e gli adolescenti con autismo possano essere aiutati nel migliore dei modi allo scopo di migliorare la propria qualità della vita a livello sociale, personale, familiare e scolastico.

Staff Mind Lab


BIBLIOGRAFIA

  • Frolli A., “Manuali ABA tecnici comportamentali” (2020)
  • Tarbox J., Tarbox C., “Training Manual for Behavior Technicians Working with Individuals with Autism” (2016)
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