I danni della cattiva alimentazione sul benessere psicofisico

IL RAPPORTO TRA LO STATO NUTRIZIONALE E LO STATO DI SALUTE

Lo stato nutrizionale e lo stato di salute si influenzano in maniera direttamente proporzionale. Infatti, come il decadimento dello stato nutrizionale può favorire l’insorgenza di una malattia, è anche vero che una malattia primitiva può essere responsabile di un decadimento dello stato nutrizionale. L’alterazione dello stato nutrizionale può avvenire per difetto o per eccesso.

L’alterazione per difetto o sottonutrizione è dovuta ad un aumento dei fabbisogni energetici in relazione o ad un ridotto introito o all’utilizzo o aumentato perdita di nutrienti. La sottonutrizione può manifestarsi in diverse forme come un deficit prevalentemente energetico (tipo marasma), un’altra con deficit prevalentemente proteico (tipo Kwashiorkor) o una mista che si presenta con le due caratteristiche precedenti e che è la più frequente ed è presente in quei soggetti che presentano neoplasie, conseguenze postchirurgiche, insufficienze organiche, patologie psichiatriche e condizioni di particolari fragilità quali quelle che insorgono con l’incremento dell’età (es. condizione dell’anziano fragile). Si tratta di una condizione che incrementa la vulnerabilità del paziente in quanto lo squilibrio tra fabbisogni, introiti ed utilizzazione dei nutrienti è tale da determinare un eccesso di morbilità e mortalità o un’alterazione della qualità di vita a causa di diffuse alterazioni funzionali, strutturali e di sviluppo dell’organismo.

La malnutrizione per eccesso o sovranutrizione è dovuta ad un  apporto calorico superiore al fabbisogno dell’organismo, che porta a sovrappeso e obesità, oltre a un aumento del rischio di sviluppo della sindrome metabolica foriera di patologie cardiovascolari (ictus, infarto), diabete, ipertensione arteriosa, patologie da danno e insufficienze d’organo, steatosi e sofferenza epatica (NAFLD E NASH), patologie osteo-articolari, OSAS (Obstructive Sleep Apnoea Syndrome cioè Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno).

LA NUTRIZIONE PER ECCESSO COME CAUSA DI SOVRAPPESO E OBESITA’

Il progressivo cambiamento dello stile di vita e dei ritmi lavorativi hanno portato a profonde modificazioni delle abitudini alimentai familiari che, unito ad altri fattori come errori nutrizionali, monotonia della dieta, errata distribuzione calorica della giornata, salto dei pasti e sedentarietà, hanno aumentato il sovrappeso e l’obesità.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce in sovrappeso i soggetti con BMI (indice di massa corporea) compreso tra 25 e 30, mentre sopra questa soglia una persona va considerata obesa. In termini di rischi per la salute, la distribuzione del grasso corporeo viene considerata più importante rispetto alla sua quantità assoluta. Quindi è importante da prendere in considerazione il valore della circonferenza addominale che, se superiore a 102 cm per gli uomini e a 88 cm per le donne evidenzia un rischio per la salute. Dunque, in condizioni di sovrappeso, bisognerebbe prevedere specifici interventi psicoteratepeutici (Psicoterapia Cognitivo Comportamentale e trattamento EMDR), nutrizionali e comportamentali non solo per dimagrire ma anche per prevenire la perdita di massa muscolare, il decadimento funzionale

MENS SANA IN CORPORE SANO!

Una crescita armonica e uno sviluppo corretto in tutti gli individui hanno un comune denominatore: un sano stile alimentare! Ciò può avvenire esclusivamente se le persone imparano a variare gli alimenti e gestire le calorie affinché l’educazione alimentare possa essere gestita dal singolo soggetto L’approccio più corretto per controllare sovrappeso e obesità è quello che prevede la combinazione di una nutrizione bilanciata secondo i fabbisogni nutrizionali diversi da persona a persona unita ad una costante attività fisica.

L’attività fisica moderata infatti è in grado di aumentare la frequenza cardiaca a cui va aggiunta la riduzione delle calorie che deve essere equilibrata per poter raggiungere una lenta riduzione del peso preservando la massa muscolare, valutando attentamente l’apporto proteico e rivolgendosi al vostro nutrizionista.


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