La corretta alimentazione nel paziente fibromialgico

INTRODUZIONE

Essendo una buona alimentazione un ausilio molto importante per il benessere psicofisico globale, questo vale soprattutto per i pazienti che soffrono di una malattia invalidante come la Fibromialgia e il dolore cronico. Ne consegue che, insieme ad un’equipe multidisciplinare composta da medici come neurologi, reumatologi, neurochirurghi e psicoterapeuti specialisti in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale (CBT) e nel trattamento EMDR (Eye Movements Desensitization and Reprocessing), il medico nutrizionista è una risorsa estremamente importante per pianificare meglio i pasti e modificare le abitudini alimentari per il nostro benessere mediante una dieta anti fibromialgica che riduce l’infiammazione attraverso l’assunzione di alimenti ad alto contenuto di composti attivi naturali.


COSA SI DOVREBBE MANGIARE?

Essendo necessario programmare una dieta anti infiammatoria ricca di alimenti freschi che veicolino grassi “buoni” e abbassino il rapporto con i grassi flogogeni, è consigliabile mangiare cibi sani come frutta e verdura crude, ricchi di antiossidanti e sostanze fitochimiche che contengono enzimi che aiutano la digestione a stimolare il sistema immunitario, a supportare le cellule nel ricevere nutrimento eliminando i rifiuti, a massimizzare l’energia e ridurre al minimo l’affaticamento e la letargia.

Tra questi troviamo:

  • Flavonoidi come mele, uva, mirtilli e fragole
  • Carotenoidi come carote, agrumi, peperoni verde scuro, mais, zucca e barbabietole
  • Terpeni come agrumi, spinaci, pomodori 
  • Solfuri allilici come aglio, erba cipollina, porri e cipolle
  • Isotiocianati come cavolo, cavolfiore, broccoli, cavoli, rape, senape e bietole.

Ottimale è inoltre seguire una dieta a basso contenuto in carboidrati, a basso carico glicemico e ricca di proteine che possono ridurre l’appetito, aumentare l’energia, indurre a perdere peso e controllare l’ipoglicemia. Sottoporre il nostro corpo a cibi altamente raffinati come zucchero e farine bianche, caffeina, carne di maiale, amidi modificati, cibi acidi (troppe carni rosse ed insaccati ad alto tenore di grassi saturi e conservanti), significa esporlo a danni che si manifestano con forti dolori muscolari. Questo avviene perché la maggior parte dei cibi modificati spesso sono pieni di additivi, conservanti e coloranti, che portano ad aggravare il dolore o gonfiore.

Tante persone con fibromialgia sentono inoltre il bisogno di bere caffè per tirarsi fuori dal letto la mattina ma questo provoca un picco a cui consegue dopo poche ore un momento di crash che porta a sentirli molto stanchi ed affaticati. Ne consegue che devono assumere più caffeina per tirarsi su e di conseguenza alternare momenti di picchi a momenti di crash, innescando una corsa continua sulle montagne russe di alti e bassi.

A volte, mangiare cibi o zuccheri come modo di gestire lo stress penalizza il corpo e può causare sintomi acuti, come esaurire le vitamine e sali minerali. La caffeina inoltre può anche creare dello stress aggiuntivo sulle ghiandole surrenali e fegato.


QUALI SONO GLI ALIMENTI DA EVITARE?

  • Cibi ad alto contenuto di materia grassa
  • Zuccheri e farine bianche
  • Cibi fritti, conservanti e sale
  • Carne rossa (in particolare pancetta affumicata o nitrato)
  • Coca cola, aranciata e altre bevande gassate
  • Bevande alcoliche
  • Tutte le forme di tabacco
  • Periodi prolungati di esposizione al sole diretto
  • Nutrasweet (aspartame) e saccarina

QUALI SONO LE REGOLE GENERALI CHE DOVREBBE SEGUIRE UN PAZIENTE CON FIBROMIALGIA?

  • Colazione è il pasto più importante della giornata e deve contenere un giusto apporto di proteine ed energia spendibile in parte subito ed in parte fino al successivo pasto;
  • Condimento: solo con olio EVO (Olio extra vergine d’oliva);
  • Bevande: solo acqua naturale (almeno 2 litri al giorno);
  • Carboidrati: da non escludere, dando preferenza alle alternative senza o con più basso tenore di glutine e sempre a basso carico glicemico;
  • Proteine: giusto apporto per corporatura, sesso ed età, distribuite in tutto l’arco della giornata;
  • Macrobiota intestinale: implementare strategie di supporto alimentari, avendo estrema cura della sindrome del colon irritabile mediante un protocollo FODMAPS con esclusioni e reinserimenti guidati;
  • Attività fisica: programmare un movimento regolare che solleciti la muscolatura, la distenda e la rafforzi in modo attivo e mirato;
  • Psicoterapia cognitivo comportamentale e trattamento EMDR: diversi studi scientifici confermano che con l’aiuto di uno psicoterapeuta specializzato in psicoterapia cognitivo comportamentale e nel trattamento EMDR, il paziente sarà aiutato a gestire le emozioni e i pensieri disfunzionali e rielaborare propri i vissuti traumatici. Questo determinerà una riduzione parziale o scomparsa completa del dolore cronico con un aumento globale della qualità della vita.

BIBLIOGRAFIA

  • Pagliai G., Giangrandi I. Dinu M., Sofi F., Colombini B. “Nutritional interventions in the management of fibromyalgia syndrome” (2020)
  • Faretta E., “EMDR e psicosomatica. Il dialogo tra mente e corpo” (2020)
  • Grant M., “EMDR e Dolore Cronico. Quando è il corpo a parlare” (2021)
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