Il Microbiota intestinale viene riconosciuto come IMPORTANTE GUIDA DI INFORMAZIONI che vengono scambiate con tutti gli organi anche distanti dall’intestino.
Ormai indiscussa è l’esistenza dei collegamenti tra:
- Intestino – Pelle,
- Intestino – Fegato,
- intestino – Reni,
- Intestino – Cuore
- Intestino – Cervello.
L’asse Intestino – Cervello assicura una costa comunicazione bidirezionale tra cervello enterico e cervello superiore, grazie all’intervento del microbiota intestinale. Si tratta dunque di un rapporto a doppio senso che influenza il sistema endocrino, immunitario, l’intestino e il sistema nervoso centrale.Il fatto che animali da esperimento senza microbiota intestinale abbiamo una struttura ed una maturazione completamente diversa del cervello dimostra quanto questo rapporto sia stretto e significativo.Da sempre sappiamo che il sistema nervoso centrale è in grado di influenzare la funzione intestinale, per esempio in caso di gravi disturbi d’ansia, somatizzazioni di natura non organica e disturbi dissociativi.
Ma quanto il microbiota influenza il cervello?
Il nostro cervello è un organo che possiede strutture di difesa specifiche nei confronti di molecole che provengono proprio dal microbiota come l’LPS (lipolisaccaride) che si trova sulla parete di alcune specie di batteri ed è tipicamente un agente fortemente infiammatorio. In condizioni di Eubiosi (Buona biodiversità o ricchezza di specie batteriche benefiche del microbiota), in “buon” equilibrio reciproco, esso è in grado di fornire metaboliti specifici e molecole attive che influenzano non solo positivamente la funzione intestinale stessa ma anche di vari organi e tessuti distanti.
Contrariamente In caso di Disbiosi vi è l’alterazione di questo stato fisiologico dovuto ad una povertà di batteri causata da diversi fattori come l’alimentazione, le terapie farmacologiche, antibiotiche in particolare, gli inquinanti ambientali, gli stati patologici, la sedentarietà, le malattie psichiatriche. Ciò accade perchè viene meno l’attività anti-infiammatoria ed immunomodulante di specie batteriche “buone”, lasciando posto alla crescita di microrganismi patogeni ed opportunisti. Ciò si traduce in un un aumento del carico di liposaccaride (LPS) e quindi dello stimolo infiammatorio che colpisce sia il microambiente intestinale che gli organi a distanza.
Riassumendo:
- Un carico di stress importante, continuo e strutturato e che dura nel tempo (Es. i disturbi dell’umore o d’ansia), possono causare danni al microambiente intestinale, come nel caso dell’IBS. Infatti i DISTURBI FUNZIONALI INTESTINALI nei criteri diagnostici ROMA IV del 2016 sono stati definiti come DISTURBI DELL’ASSE MICROBIOTA/INTESTINO-CERVELLO.
- Ma anche un’alterazione del microbiota intestinale può contribuire al carico infiammatorio che investirà anche il cervello e comportando ingerenze sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene ed una iperproduzione di cortisolo (responsabile di una condizione di stress cronico e persistent), in grado di esacerbare quadri di depressione ed ansia generalizzata.
NELL’INTESTINO IL SISTEMA NERVOSO ENTERICO E IL MICROBIOTA LAVORANO DI CONCERTO PER LA PRODUZIONE DI MEDIATORI CHE ARRIVANO DIRETTAMENTE ALLE SINAPSI CEREBRALI E NE INFLUENZANO L’ATTIVITÀ.
L’INTESTINO PARLA LO STESSO LINGUAGGIO DEL CERVELLO.
LA COMUNICAZIONE FRA I DUE ORGANI AVVIENE ATTRAVERSO:
- LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA
- E IL NERVO VAGO (IL NERVO PIU’ LUNGO DEL CORPO)
GRAZIE A NEUROTRASMETTITORI COMUNI, come LA SEROTONINA.
La serotonina svolge un ruolo fondamentale per la regolazione dell’umore e viene prodotta per il 95% dalle cellule enterocromaffini distribuite lungo la mucosa intestinale; qui regola proprio le funzioni nell’intestino, di secrezione e peristalsi, così come la sensazione della nausea.
LA POPOLAZIONE MICROBICA REGOLA I LIVELLI DI SEROTONINA:
- direttamente
- indirettamente grazie alla produzione degli acidi grassi a catena corta (SCFA) , che regolano la reazione di passaggio dall’aminoacido triptofano a serotonina.
SONO LEGATI AL MICROBIOTA:
- SIA LO SVILUPPO DI ALTERAZIONI DELLE FUNZIONI PSICO-COMPORTAMENTALI LEGATE ALL’UMORE,
- SIA PATOLOGIE GASTROINTESTINALI FUNZIONALI come IBS (sindrome dell’intestino irritabile), in cui si intrecciano funzione intestinale e disturbo psichico.
- Nel 2017 Giada De Palma ha condotto uno studio, in cui è stato trapiantato materiale fecale di soggetti con IBS con e senza sintomatologia ansiosa in topi privi di microbiota. Gli animali sono stati poi studiati sotto il profilo comportamentale, della composizione del microbiota, del transito intestinale e delle citochine infiammatorie. I risultati hanno dimostrato chiare alterazioni di tutti parametri, derivate proprio dal trasferimento di feci e quindi di microbiota.
In un lavoro del 2016 e pubblicato sulla rivista Journal of Psychiatric Research, i ricercatori hanno trapiantato il microbiota di soggetti depressi in topolini germ-free, privi di microbiota intestinale: il trapianto ha determinato alterazioni comportamentali paragonabili allo stato depressivo negli animali da laboratorio, una forte riduzione di biodiversità delle specie batteriche intestinali, rispetto a topolini sani e un aumento della risposta infiammatoria a carico della mucosa intestinale, con aumento di citochine infiammatorie (TNF-alfa, IL-8, IL6 6 e proteina C reattiva) e ridotta produzione degli SCFA.
Secondo John Cryan, neurofarmacologo dell’università di Cork in Irlanda, le persone affette da depressione convertirebbero troppo triptofano, l’aminoacidoda cui deriva la serotonina, IN CHINURENINA, e quindi ad un metabolita neurotossico, l’acido chinolinico, capace di compromettere la neurogenesi, la sinaptogenesi con anomalie funzionali e strutturali delle aree della corteccia prefrontale, dell’amigdala, del talamo e dell’ipotalamo, direttamente coinvolti in molti disturbi psichiatrici.
La VIA DELLA CHINURENINA SAREBBE FAVORITA DA MODIFICHE IN SENSO DISBIOTICO DEL MICROBIOTA E I BASSI LIVELLI DI SEROTONINA CONDURREBBERO AD UN MINOR E ESPRESSIONE DI OCCLUDINA, REGOLATORE DELLA FUNZIONE DI BARRIERA DELLA PARETE INESTINALE.
- LO STATO DI DISBIOSI CRONICA PORTA QUINDI AD UN’ALTERAZIONE DELL’INTEGRITÀ DELLA PARETE INTESTINALE .
- Nel tempo si sviluppa lo stato DI LEAKY GUT O INTESTINO PERMEABILE, con ATOPOBIOSI, cioè la capacità dei batteri di traslocare da un distretto all’altro, DOVE NON DOVREBBERO ESSERE PRESENTI.
- I BATTERI E LORO MOLECOLE TOSSICHE ,COME L’LPS, TRASLOCANO PIU’ FACILMENTE DAL LUME INTESTINALE VERSO I TESSUTI PROFONDI.
Nel 2015 la Prof. Rescigno dell’Humanitas di Milano ha DIMOSTRATO l’esistenza oltrechè della barriera EPITELIALE intestinale anche di una BARRIERA VASCOLARE : tutto ciò che si trova nel lume intestinale può passare direttamente nel torrente circolatorio se la barriera vascolareè danneggiata. La prima stazione è rappresentata dal fegato, che è la sede di smistamento del mediatori proinfiammatori verso gli altri organi, come il cervello.
Cos’è l’ASSE INTESTINO-FEGATO-CERVELLO?
Fondamentale in questa traslocazione è l’equilibrio del MALT, cioè il sistema linfatico associato alla mucosa, modulato proprio dal microbiota eubiotico ad alta biodivesità.
Nel 2021 dall’ equipe della Rescigno viene dimostrata nel cervello l’esistenza, oltre alla già nota barriera ematoencefalica, di un’ altra barriera vascolare a livello del plesso corioideo: essa ha le stesse caratteristiche strutturali e funzionali della barriera vascolare intestinale.
POSSIEDE DEI SENSORI IN GRADO DI IMPEDIRE L’ENTRATA DI MOLECOLE PROINFIAMMATORIE E QUINDI LESIVE PER IL CERVELLO. LA CHIUSURA AL PASSAGGIO DI MOLECOLE DANNOSE, COME L’LPS COMPORTA ANCHE IL BLOCCO DELL’AFFLUSSO DI SOSTANZE NUTRITIVE, COME I PRECURSORI DEI MEDIATORI CEREBRALI DOPAMINA, SEROTONINA, NORADRENALINA, ACETILCOLINA.
- QUINDI IL CERVELLO NEL TENTATIVO DI DIFENDERSI COMPROMETTE LA PRODUZIONE DI NEUROTRASMETTITORI, PREDISPONENDO ALL’ INSORGENZA DI SINDROMI ANSIOSO-DEPRESSIVE.
- NEL SOGGETTO DISBIOTICO E QUINDI DEPRESSO, CHE TENDE AD AUTOISOLARSI , IL DISTANZIAMENTO NON PERMETTE LA TRASMISSIONE ORIZZONTALE DI BATTERI DEL MICROBIOTA; QUESTO AL CONTRARIO TENDE A FAVORIRE LA PREDISPOSIZIONE AI RAPPORTI SOCIALI PERCHE’ LO SCAMBIO E LA TRASMISSIONE FAVORISCONO LA BIDIVERSITA’, L’ AUTOMANTENIMENTO E L’EVOLUZIONE.
- IL MICROBIOTA EUBIOTICO LAVORA CERCANDO DI MANTENERE UNA BUONA SALUTE PSICHICA DELL’ INDIVIDUO CHE LO OSPITA, PER PROPRI FINI EVOLUTIVI E DEL SOGGETTO STESSO.
VENIRE A CAPO DELLA DISBIOSI INTESTINALE E’ QUINDI UN INTERVENTO IN GRADO DI SOSTENERE LA RIPRESA DEI PAZIENTI CON PATOLOGIE NEUROPSICHIATRICHE E GASTROENTEROLOGICHE, LEGATE STRETTAMENTE ALLE ALTERAZIONI DEL MICROBIOTA, CHE COMUNQUE NE ACCOMPAGNA LA CRONICIZZAZIONE E L’ESACERBAZIONE.
- Una metanalisi su General Psychiatric del BMJ di 21 studi, per un totale di 1500 soggetti analizzati, affetti da patologie croniche quali IBS, sindrome da fatica cronica, fibromialgia e malattie metaboliche si dimostrano gli effetti positivi DELL’ INTEGRAZIONE CON PROBIOTICI SUI SINTOMI DELL’ANSIA E DISTURBI DELL’UMORE.
- Ulteriori studi tra cui, nel 2017 su Gastroenterology e EbioMedecine, nel 2021 sul Journal of Gerontology dimostrano come soprattutto un’integrazione mirata con ceppi specifici induca miglioramenti della clinica e dei sintomi depressivi e d’ansia e del decadimento cognitivo in caso di IBS, postpartum o invecchiamento.
Un aumento dei disturbi depressivi e stato inoltre correlato con l’uso di terapie antibiotiche, CHE DISTRUGGONO IL MICROBIOTA.
Con il termine di PSICOBIOTICI si definiscono:
- probiotici mirati in grado di svolgere un’azione psicoattiva producendo mediatori, quali il GABA, neurotrasmettitore inibitorio neuronale , la cui scorretta regolazione è implicata nella depressione ed altri disturbi mentali;
- ma sono inoltre in grado di svolgere un’ attività antiinfiammatoria, immunomodulante, ansiolitica e antistressogena, lavorando sul terreno funzionale del paziente.
L’intervento non pretende di sostituirsi ma di supportare le terapie mediche tradizionali e l’intervento psicologico e psicoterapeutico.
VA INOLTRE SUPPORTATO CON UN ADEGUATI INTERVENTI MIRATI AL MIGLIORAMENTO DELLO STILE DI VITA.
- La pratica sportiva regolare,
- l’igiene del sonno,
- trascorrere tempo all’aria aperta e nella natura
- un adeguato stile alimentare
sono in grado di favorire l’eubiosi intestinale
L’UTILITÀ DEGLI INTERVENTI PSICO-EDUCAZIONALI È TANTO PIÙ VERA QUANTO PIÙ SIAMO AGLI ESORDI DI UNA PATOLOGIA ANSIOSA O DELL’ALTERAZIONE DEL TONO DELL’UMORE, CON ASSOCIATI DISTURBI DELLA SFERA GASTROENTERICA, per frenare il più precocemente possibile lo stato neuro-infiammatorio in atto e la progressione clinica dei quadri patologici ad esso legati.
Dal punto di vista nutrizionale la dieta privilegerà uova, latte, carne, salmone, semi di sesamo, girasole, soia, patate, riso, cereali integrali, frutta guscio, verdure a foglia, banane, cacao e cioccolato fondente, che possono contribuire ad aumentare la disponibilità di triptofano e quindi la produzione di serotonina.
Un intervento più mirato andrà proposto invece in caso di gravi disbiosi, Sibo, Leaky gut e IBS, che beneficiano di una dieta antiinfiammatoria e attenzione ai composti fodmap; si potrà inoltre integrare lo studio delle intolleranze alimentari vere in grado di mantenere la disbiosi intestinale, disconfort, il bloating e meteorismo addominale, fino a quadri di stipsi /diarrea gravi. (patologie/disturbi glutine correlati, intolleranza al lattosio con BREATH TEST o con TEST GENETICO). L’intervento va corredato di un adeguata terapia medica ed una terapia PROBIOTICA DI PRECISIONE.
Dott.ssa D’Angelo Monica, Medico Nutrizionista e Dietologa
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