INTRODUZIONE
Un effetto secondario spesso trascurato dell’infezione da Coronavirus sono i conseguenti problemi neurologici e psichiatrici. Infatti, di recente abbiamo appreso da una nuova ricerca pubblicata su Lancet che 1 sopravvissuto su 3 ha manifestato problemi neurologici o psichiatrici sei mesi dopo il recupero dalla malattia. Per il 12% di tutti i sopravvissuti questa è stata la loro prima malattia psichiatrica o neurologica.
Gli esiti psichiatrici studiati sono stati ansia, depressione, disturbi dell’umore ed esordio di un disturbo schizofrenico. Sebbene peggiori per quelli che hanno contratto una grave infezione, i risultati si sono mantenuti anche nei pazienti che non sono stati ricoverati in ospedale. Non è chiaro se gli esiti psichiatrici fossero risultati diretti della malattia (forse a causa della neuroinfiammazione) o se fossero secondari alle conseguenze generali dell’infezione come l’isolamento sociale ma i tassi di disagio mentale erano ancora più alti rispetto ai campioni che avevano l’influenza o altre malattie respiratorie. Da un altro studio, è stato visto che le persone con problemi di salute mentale preesistenti hanno maggiori probabilità di essere infettati da COVID-19. Quindi, è un circolo vizioso che aumenta il rischio bidirezionale! Niente di tutto questo include l’aumento dei problemi di salute mentale dovuti ai fattori di stress economici secondari e di isolamento delle persone in generale anche se non erano infette. Il mese scorso, il Centro di Prevenzione e Controllo delle Malattie (CDC) ha riportato un drammatico aumento dell’ansia e della depressione negli Stati Uniti nell’ultimo anno in generale, in particolare tra i giovani adulti.
In questo momento, il mondo ha visto circa 137 milioni di casi documentati di infezione da COVID-19 con quasi 3 milioni di morti. Anche se questa è senza dubbio una sottostima, ciò significa che ci sono almeno oltre 130 milioni di sopravvissuti al COVID in tutto il mondo. Se il 12% di questi sopravvissuti, riceve una diagnosi psichiatrica in seguito, si tratta di oltre 15 milioni di nuovi pazienti con problemi di salute mentale. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono stati registrai 30 milioni di casi fino ad oggi, il che equivale a circa 3,5 milioni di pazienti con problemi di salute mentale.
Dunque, cosa possiamo fare per limitare i danni della pandemia?
Non sei solo!
A livello personale, continua a prenderti cura di te stesso. L’isolamento sociale e l’incertezza economica dello scorso anno sono veri fattori di stress che colpiscono molte persone. Mentre il crescente successo della vaccinazione e gli indicatori economici suggeriscono una luce alla fine del tunnel per molte persone, i fattori di stress rimangono molto alti.
Continua a prestare attenzione al tuo benessere!
Bisogna infatti continuare a prendere precauzioni per evitare l’infezione da COVID-19, pur riconoscendo che i bambini devono tornare a scuola e alcune attività devono continuare.
Fatti vaccinare!
Nonostante i recenti timori legati ad alcuni dei vaccini, il rischio di effetti collaterali significativi rimane molto basso rispetto ai rischi del COVID-19, come documentato nelle statistiche sulla salute pubblica riassunte in diversi recenti rapporti dei media.
Prenditi cura della tua salute mentale!
Poiché dall’inizio della pandemia si è verificato un peggioramento delle psicopatologie già presenti sia un esordio delle sindromi post traumatiche, l’azione più opportuna da fare per preservare e migliorare la propria salute mentale in maniera ottimale è rivolgersi esclusivamente a professionisti che abbiano conseguito una specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale, un’adeguata formazione in psicologia dell’emergenza e abbiano esperienza nel trattamento EMDR.
Infatti, tali affermazioni sono supportate da fonti autorevoli come l’Organizzazione Mondiale della Sanità in cui viene espressamente dichiarato che “la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale individuale o di gruppo (CBT) focalizzata sul trauma oppure la Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari (EMDR) dovrebbero essere indicate per bambini, adolescenti e adulti con disturbo da stress post traumatico” (OMS, 2013). Infatti, la CBT e l’EMDR sono metodiche psicoterapeutiche di larga efficacia poiché sono basate sull’evidenza scientifica che saranno di grande giovamento alle persone, aiutandole a rielaborare le esperienze emotivamente devastanti associate agli eventi stressanti e di conseguenza a recuperare la propria serenità.
BIBLIOGRAFIA
- McCray C. I. & Rosenberg L. (2021). “A Path Forward: Mental Health and the U.S. Pandemic Response”. The journal of behavioral health services & research, 1–10.
- Rogers J. P., & David A. S. (2021). “A longer look at COVID-19 and neuropsychiatric outcomes”. The Lancet. Psychiatry, 21, 1-2.