Problematiche cognitive dell’anziano: cosa fare?

“Dottore, la mia memoria non è più la stessa… Avrò un principio di demenza?”

 

La memoria, assieme all’attenzione, il linguaggio, all’orientamento ed alla capacità del ‘fare’, appartiene alle cosiddette funzioni cognitive: esse ci consentono di pensare adeguatamente e di relazionarci con l’ambiente esterno in maniera corretta e funzionale.

Tuttavia, con il passare degli anni il nostro cervello affronta una fisiologica senescenza che rallenta la prontezza e la vivacità delle competenze cognitive con potenziale compromissione delle nostre performances.

Ma come differenziare un normale declino dall’inizio di un potenziale problema clinico?

Il primo passo è rivolgersi ad uno specialista neurologo per un adeguato inquadramento diagnostico. Non sempre infatti un iniziale decadimento di una funzione cognitiva è sintomo chiaro di demenza: ansia, depressione, deficit vitaminici e/o ormonali, traumi recenti, malattie internistiche o altre malattie neurologiche possono essere alcune delle possibili cause di una riduzione di efficienza mentale.

Solo dopo colloquio clinico e visita neurologica il paziente verrà indirizzato ad ulteriori accertamenti (TAC, RMN, esami laboratoristici e testistica neuropsicologica) per un adeguato inquadramento diagnostico e terapeutico.

E la prevenzione?
È possibile sostenere la nostre funzioni cognitive nel corso della senescenza?
È possibile valutare e controllare eventuali fattori di rischio?
È possibile invecchiare serenamente?

La Neurologia, inserita nel contesto della Medicina Integrata, unitamente ad un corretto stile di vita possono contribuire alla prevenzione, diagnosi e terapia delle problematiche afferenti alla sfera cognitiva.

 

Staff Mind Lab

Share This