Riconoscere e curare la dipendenza da cocaina

La cocaina o benzoilmetilecgonina è una sostanza che agisce sul Sistema Nervoso Centrale (SNC) e presenta non solo effetti stimolanti ed eccitanti ma funge anche da vasocostrittore e anestetico. Questa sostanza si ricava dalle foglie della Erythroxylum coca, una pianta originaria del Perù, della Colombia e della Bolivia.

Sin dagli anni ’20 sono noti gli effetti negativi della sua assunzione tra i quali troviamo irritabilità, pensiero paranoide e interpretazione falsate della realtà. Tuttavia, nonostante sia trascorso più di un secolo da queste scoperte, ci troviamo ancora a combattere con questa piaga in quanto l’uso sociale della cocaina è proseguito fino ai giorni nostri, coinvolgendo (purtroppo) persone di ogni estrazione sociale.


Quali sono gli effetti a breve e lungo termine?

La cocaina stimola tutte le strutture del cervello, aumentando la quantità di neurotrasmettitori che attivano le cellule cerebrali (in particolare la dopamina che agisce sui sistemi della gratificazione e della piacevolezza). Essendo un eccitante estremamente potente, chi la assume tende a richiederne sempre di più e per questo motivo porta alla dipendenza, ovvero il bisogno sempre più crescente di aumentare le dosi per poter ottenere gli stessi effetti desiderati.

Gli effetti neuropsichiatrici che ne conseguono sono euforia, sensazione di benessere con aumento di sicurezza e fiducia, aumento dell’energia mentale e fisica, lucidità, resistenza a fatiche e bisogni (sonno, fame, stanchezza), aumento del desiderio sessuale e, in caso di overdose, anche allucinazioni.

A livello fisico può portare a vasocostrizione e anestesia locale, induce le cellule dei tessuti alla morte, provoca coaguli spesso associati a riniti e infiammazioni della mucosa mentre a livello cardiocircolatorio comporta tachicardia, aumento della contrattilità del ventricolo e della pressione arteriosa, elevato rischio di aterosclerosi, trombosi da aumento dell’aggregabilità piastrinica, infarto miocardico, ipertensione arteriosa, deficit del sistema immunitario, disfunzione erettile con calo della libido e oligospermia.

L’utilizzo prolungato e frequente crea una forte dipendenza psichica e fisica che può manifestarsi con importanti crisi d’astinenza e manifestazioni neuropsichiatriche come irritabilità, sindromi depressive, stati d’ansia, insonnia e paranoia e di conseguenza la voglia di consumare di nuovo con il rischio dell’overdose che può portare alla morte per arresto cardiaco, convulsioni o paralisi respiratoria.


Come trattare la dipendenza?

La vera sfida nel trattamento della dipendenza da cocaina non consiste solamente nel disintossicare la persona dalla sostanza ma soprattutto fare in modo di prevenire le ricadute riducendo e/o bloccando il craving (il desiderio improvviso e incontrollabile di assumere la sostanza. A tal proposito, i professionisti del poliambulatorio Mind Lab di Martinsicuro (TE) utilizzano un protocollo di intervento basato sull’impiego della Fotobiomodulazione (NIR) e della Stimolazione Magnetica Transcranica Non Invasiva (fTMS). La Fotobiomodulazione consiste sull’utilizzo di un casco posizionato sulla testa del paziente che emette una luce ad infrarossi che modula l’attività delle cellule neurali, previene la morte tissutale e allevia la neuroinfiammazione (Zalewska-Kaszubska et al., 2004; Creed et al., 2015) mentre la Stimolazione Magnetica Transcranica Non Invasiva, attraverso l’impiego di una cuffia dotata di elettrodi, ribilancia la componente bioelettrica prefrontale nel caso di presenza di deficit d’inibizione, programmazione o pianificazione o di deflessione dell’umore.

Inoltre, considerando lo stretto rapporto che intercorre tra abuso di sostanze, trauma psicologico e i disturbi di personalità, bisogna integrare la Fotobiomodulazione e la Stimolazione Magnetica Transcranica Non Invasiva alla Psicoterapia Cognitivo Comportamentale, alla terapia EMDR, la Flash Technique e alla farmacoterapia prescritta da un medico psichiatra allo scopo di produrre una graduale disintossicazione associata ad una minore sensazione di ansia, stress, tremori con l’aumento della qualità della vita del paziente.


BIBLIOGRAFIA

  • Antonelli T., “EMDR e dipendenze patologiche” (2017)
  • Luguboni F., Zamboni L., “In sostanza: manuale sulle dipendenze patologiche” (2018)
  • Nava F. A., Sanavio F., “Il trattamento integrato per le dipendenze patologiche. Percorsi basati sulle evidenze” (2022)
  • Pagliarani L., Baldini F., “Il trattamento della dipendenza da cocaina. Protocollo d’intervento cognitivo comportamentale ambulatoriale per operatori” (2010)
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